Gran Finale - gioco per l'estate nr.20

Si era ormai alla fine dell'estate e si avvicinava l'ora di tornare a casa. Il gruppo di amici voleva concedersi un'ultima avventura tutti insieme prima di congedarsi, ma erano indecisi su quale destinazione prendere e fissavano pensosi le pagine bianche dell'Albero. All'improvviso, una delle pagine si disegnò da sola, come percorsa da una matita invisibile; tutti stettero ad osservare incuriositi lo strano fenomeno. Al termine del disegno, dalla pagina spuntò fuori nientemeno che... Slip Space in persona, il loro amico transoceanico che aveva da tempo imparato a viaggiare in quello strano modo. "Ciao Slip!", fecero tutti in coro. "Ben arrivato fra noi!".
"Ciao ragazzi", disse Slip in un quasi perfetto italiano. "Ho sentito che avevate intenzione di fare un ultimo viaggetto tutti insieme, così ho disegnato per voi questo specchio". Mostrò loro uno specchio apparentemente normale, solo che ai due lati aveva due manopole con dei numeri. Slip Space spiegò che dovevano inserire due coordinate, offset e frequenza, per andare nel mondo che aveva preparato per loro, poi, così come era apparso, li salutò e scomparì nella pagina da cui era uscito. Rimasero per un attimo imbambolati ad osservare l'amico svanire; poi, una volta ripresisi, rivolsero la loro attenzione allo specchio misterioso. Peccato che, in preda all'eccitazione del momento, nessuno ricordasse quali fossero le coordinate da inserire.
"Mi sembra 2 e 40", suggerì Scar. "Io ricordo 7 e 80", propose Litte. "No, forse erano 4 e 50", obiettò Aiaio.
Alla fine inserirono due numeri a caso, sperando che fossero quelli giusti. Per un attimo non successe niente. Poi, con loro grande stupore, la superficie dello specchio cominciò ad incresparsi, come quando si getta una pietra in uno stagno; si crearono delle onde che si propagavano da vari punti e i loro riflessi si frangevano in tanti pezzetti che si univano e si scomponevano. Struzzo, che era quella fra loro che aveva maggiore dimestichezza con i multiversi relativistici, avvicinò la mano allo specchio, fino ad affondarvi dentro le dita; quando le ritrasse, una specie di sostanza gelatinosa fuoriuscì dalla superficie, restando incollata alla sua mano; ad un certo punto la gelatina si staccò e rientrò morbidamente nello specchio. Il Pennuto assaggiò quel poco che le era rimasto attaccato alla punta delle dita. "Spazio Fluido", commentò con naturalezza, come se avesse detto marmellata di ciliegie. "Andiamo, non c'è tempo da perdere", aggiunse; detto fatto, si infilò nello specchio fino a scomparirvi. Gli altri restarono interdetti, indecisi sul da farsi. Taddeo, riavutosi dalla sorpresa, fu il primo a parlare. "Non sarà più nero e profondo della tana di un coniglio! Ed io ho pure il fucile." Così si immerse nello specchio, seguito man mano da tutti gli altri.
Lo Spazio Fluido li conduceva come se fossero trascinati dalla corrente di un fiume, ma in maniera lenta e pacata; si sorpresero a guardare i loro corpi che si frammentavano in mille pezzi per poi ricomporsi e frammentarsi ancora, come i riflessi che prima vedevano dall'esterno dello specchio; anzi, era come se fossero diventati riflessi loro stessi. La sensazione fu così meravigliosa che fu quasi con rammarico che all'improvviso si accorsero di trovarsi fuori dello Spazio Fluido. Si guardarono intorno e tutto sembrava diventato nuovamente rigido, riprendendo i soliti ben definiti contorni. Constatarono di essere in riva al mare, sul pontile di un'isola, con leggere foschie che aleggiavano tutto intorno; un relitto era adagiato nell'acqua non lontano da loro.
"Ma... ma... E' l'isola di Myst!", esclamò Lorella in preda all'eccitazione. Anche agli altri pareva possibile e cominciarono a guardarsi tutt'intorno, cercando di riconoscere le familiari sembianze dei luoghi che tanto li avevano avvinti. L'istinto del Cacciatore d'Ombre era però all'erta, suggerendo che qualcosa non quadrava; bisbigliò all'orecchio dell'amico Woyzeck, che annuì gravemente. Gli altri si accorsero che le espressioni dei due erano mutate e li guardarono interdetti, come aspettandosi chiarimenti. "Aspettate qui, torno subito", fece Woyzeck, che aveva appreso dal suo maestro Morg’hantieff le tecniche di straniamento dal corpo. Il suo spirito si librò nell'alto del cielo e sorvolò l'isola a volo d'uccello. Quando riaprì gli occhi, tutti lo guardarono apprensivi. "Non è l'isola di Myst", disse lui semplicemente, ma in tono grave. "Allora è una delle isole di Riven?", chiese Cookie speranzosa. "O forse Monkey Island?", provò Syberia ottimista. "Sinking Island?", tentò Belfagor, sperando almeno in un Sokal in tono minore. Woyzeck taceva ancora, con lo sguardo basso a terra, incapace di deludere le aspettative degli amici. Alla fine si fece coraggio. "E'... è...". Silenzio di tomba, tutti aspettavano quasi tremanti la rivelazione. "E'... l'isola di Dieci Piccoli Indiani."
Struzzo non resse allo shock e il suo lungo collo si spezzò in tre punti. La disperazione si impadronì del gruppetto di amici. Com'era potuto succedere?!? Dopo tante avventure passate insieme, finire proprio lì... Si fecero coraggio e salirono i gradini di una lunga scala che conduceva dal molo fino ad una costruzione che si faceva via via più vicina, rivelandosi essere proprio la villa inglese della nota avventura. Tutto lì era angosciosamente normale, dagli esterni agli arredi interni, alle pareti con insulsi quadri, ai tavoli, ai soprammobili.
"Beh, almeno qui c'è un grammofono", disse TexWiller tanto per spezzare il cupo silenzio che era sceso fra loro. "Vediamo se almeno c'è della buona musica", proseguì poco convinto. Il disco di vinile cominciò a ruotare, poi, dopo un lento ronzio, una voce dall'inconfondibile accento inglese esclamò:
"Buonasera signori, ben arrivati. Gradite una tazza di tè?" Tutti si volsero stupefatti verso il grammofono. Poteva essere un caso? Una registrazione che fortuitamente andava bene in quell'occasione?
"No, grazie", disse Incantevole, mentre intanto tentava una scansione mentale del grammofono, che sfortunatamente non aveva un cervello umano.
"Come desiderate", continuò flemmatico il disco. "Sappiate però che qui abbiamo il miglior tè d'Inghilterra."
"Scusi signor grammofono", provò Kales. "C'è qualcun altro su quest'isola a parte noi?"
"C'erano altri ospiti non molto tempo fa, ma disgraziatamente sono tutti morti, signore." C'era puzza di enigma latente. Kinewolf la fiutava nell'aria.
"E come sono morti?", provò a chiedere.
"Sfortunatamente si sono uccisi fra loro. Volevano tutti impossessarsi dello stesso oggetto dell'inventario, una lampada blu."
"Una lampada blu?", fece Christabel. "Doveva essere molto importante! E a cosa serviva?"
"A fare luce blu", rispose serafico il grammofono.
"Che storia penosa...", commentò triste Charlie Brown.
"Datemi un enigma, soltanto un altro piccolo enigma...", andava ripetendo Laverne mentre vagava con gli occhi spiritati alla Sirrus.
"Avreste dovuto lamentarvi con l'Autrice", chiosò il grammofono con aria indifferente.
"L'Autrice? In che senso?", chiese Cristiano incuriosito.
"Il posto in cui vi trovate è il Delirio scritto da Càgatha Chrispie", rispose il disco.
"Qualcuno dovrebbe farla fuori!", commentò Taddeo adirato per la scelleratezza di quel Delirio. E intanto già caricava il fucile a pallettoni.
"Già fatto, signore", fece il grammofono con noncuranza.
Struzzo si riebbe. Drizzò il collo, che adesso ciondolava su e giù come una fisarmonica rotta.
"E... si sa chi è stato?", chiese quasi come se temesse la risposta. In effetti, visti i precedenti, era facile immaginare che la trama proseguisse in maniera sconclusionata.
"A dire il vero, sì, potrei dirvelo...". Ma Struzzo non lo lasciò proseguire.
"Aspetti signor grammofono! Non potrebbe proporci una sorta di enigma, che sò, un puzzle, un rebus, una sciarada, qualsiasi cosa insomma? Così possiamo divertirci ad indovinare!"
Il grammofono sembrò pensarci un attimo, poi, vista l'impazienza del gruppetto, esclamò: "Va bene una filastrocca?"
"Una filastrocca?", si chiesero tutti stupiti. Ma il grammofono sembrò ignorarli e proseguì con aria solenne.

"Dieci piccoli autori
punta e clicca voller far.
Il primo puzzle nuovi per astuzia non creò
e solo nove ne restar.

Nove piccoli autori
se ne stanno a meditar.
Al secondo l'aver nessuna trama non giovò
e solo otto ne restar.

Otto piccoli autori
fino a notte alta vegliar.
Il terzo nel suo gioco tanti errori ve ne segnò
e solo sette ne restar.

Sette piccoli autori
al mattino di nuovo voller tentar.
Troppo scarno l'enigma del quarto risultò
e solo sei ne restar.

Sei piccoli autori
non si fecer scoraggiar.
Il quinto figurette derelitte disegnò
e solo cinque ne restar.

Cinque piccoli autori
sono ancora in alto mar.
Il sesto strani colori tinteggiò
e solo quattro ne restar.

Quattro piccoli autori
non sapevan cosa far.
Il settimo cosmi leggeri immaginò
e solo tre ne restar.

Tre piccoli autori
iniziarono a vagar.
Vuota storia di persona blasonata l'ottavo s'inventò
e solo due ne restar.

Due piccoli autori
stanno a pensarci per un po'.
Mostri delle cave, iraconde bestie il nono ricreò
e uno solo ne restò.

Solo, l'ultimo autore
a vaneggiare cominciò.
Ahi ahi, oramai nel suo delirio s'inabissò
e nessuno ne restò."

Il silenzio calò sulla sala. Alias90 fu il primo a intervenire.
"Scusi, signor grammofono, ma cosa vorrebbe dire?"
"Che non ci sono più i bravi autori di punta e clicca di una volta, signore."
"Tutto qui?", chiese Tetractis insoddisfatto. "E come facciamo a capire chi ha ucciso la Chrispie?"
"Basta che ritroviate voi stessi e contiate su di voi, non vi serve altro", rispose il disco. "E comunque, alla fine l'acca non conta un'acca."
Agli amici sembrava ormai chiaro che quel disco aveva più di una pista rotta.
"Senta, signor grammofono", fece Eleuterio irritato. "Ma lei dà i numeri?"
"Se il signore lo desidera. Eccoli: 6+4; 4+5; 5+1; 1+0; 1+8; 4+3; 2+8; 1+9; 3+1; 2+4".
"In ogni caso, se proprio questo Delirio non vi piace, lo specchio è dietro di voi", aggiunse all'improvviso. Tutti si voltarono e videro con stupore lo stesso specchio con le manopole da cui erano partiti. O era un'altro esattamente uguale?
"Le coordinate che avevate dimenticato sono il secondo dei primi e l'ultimo secondo dei primi. Buona fortuna, signori."

Per il momento ti faccio i complimenti per la narrazione, sono colpita!
A ragionare però inizio domani... Buonanotte a tutti!

Chiedo scusa se questo episodio è venuto esageratamente lungo, ma dopotutto era il Gran Finale e volevo cercare di farlo durare a lungo e allo stesso tempo di inserire il maggior numero possibile di partecipanti nella storia.
L'episodio vuole essere un omaggio al romanzo capolavoro di Agatha Christie e allo stesso tempo una bonaria presa in giro del punta e clicca dalla trama sconclusionata che ne è stato tratto; presa in giro che si estende allo scarno panorama ludico attuale del mondo punta e clicca. Il tutto condito in salsa Slip Space, che costituisce una delle poche ottime eccezioni degli ultimi tempi.
Per risolvere l'enigma e trovare il nostro misterioso assassino, nonchè le coordinate finali per uscire dal Delirio, non è tuttavia necessario conoscere nè il romanzo nè i due giochi citati. Per i più curiosi, riporto comunque il link con la filastrocca originale della Christie:
http://it.wikipedia.org/wiki/Dieci_piccoli_indiani_%28romanzo%29
La filastrocca "reinventata" è invece stata scritta a quattro mani con la mia ragazza Federica e devo dire che ci siamo divertiti parecchio!
Spero che vi divertiate altrettanto. Buona fortuna, signori!

complimenti per la storia e per la filastrocca!!!

Spoiler:

Scar ha scritto:complimenti per la storia e per la filastrocca!!!

Ben fatto, Scar!

giusto per avere un idea

Spoiler:

grazie ;P

Scar ha scritto:giusto per avere un idea

Spoiler:

grazie ;P

Ciao Scar, i giochi da risolvere sono due.
Nel primo

Spoiler:

, nel secondo

Spoiler:

.

ora è più chiaro, ti ringrazio =)

Schatten & Federica... non ho parole!
Non ci sono parole per descrivere il vostro Gran finale; nemmeno la struzzitudine può intervenire in un caso talmente clamoroso. Non si possono mettere etichette al vostro capolavoro...
la filastrocca mi ha evocato tante possibili idee, ma al momento le tengo per me. Se domani avrò la grazia di una giornata più tranquilla potrò rifletterci come si deve.

Schatten, è davvero lusinghiero per ciascuno di noi notare quanto tu sia attento alle singole sfumature del nostro carattere. Sono più che ammirata!
Sinceramente non avrei mai potuto immaginare una migliore chiusura (temporanea) delle Enigmiadi 2011!

Complimenti alla coppia di narratori!!! Questo sì che è un degno gran finale, che lascia tante porte aperte ( per i games on ice?).....
Struzzo? Che bella l'idea delle Enigmiadi !

Nel fine settimana o nei primi giorni della prossima, inizieremo i sondaggi per il miglior racconto enigmatico e per la proclamazione dei solutori più che (INST)abili!!!

Come suona bene "Games on ice"! Dillo ancora Cookie.... aisssssssssss come ggghiaccio
Il passaggio dall'inferno al paradiso

Schatten:

Spoiler:

Bellissimo racconto davvero!!! Anch'io sono molto colpita dalla vostra bravura!!!! Bravissimi a tutti e due..

mmhhhh sono ancora perso...

ma non demordo :D

struzzo ha scritto:
Schatten:

Spoiler:

Direi che

Spoiler:

Vi ringrazio per i complimenti (anche a nome di Federica!), ma se andate a rileggere l'episodio 12 di Struzzo, troverete il seguente passaggio: "Schattenjager, ancora immerso nella teoria della dislocazione delle percezioni spazio-temporali, cominciò a studiare l’eventualità di riscattare una tristemente famosa serie investigativa trasferendola nello Slip Space." E' da allora che quest'idea mi frulla nel cervellino... Quindi in effetti siete finiti nel Delirio che ho scritto su quella pagina bianca!

Scar ha scritto:mmhhhh sono ancora perso...

ma non demordo :D

Insisti Scar! E mi raccomando,

Spoiler:

Schatten... mica ricordavo...

Spoiler:

Certo che siamo bravissimi, i migliori! Non c'è dubbio
Però... però... ma che razza di gente siamo?! Non riusciamo nemmeno a contare su noi stessi... assolutamente inaffidabili, puah!

struzzo ha scritto:
Certo che siamo bravissimi, i migliori! Non c'è dubbio
Però... però... ma che razza di gente siamo?! Non riusciamo nemmeno a contare su noi stessi... assolutamente inaffidabili, puah!

Beh, intanto

Spoiler:

Poi da lì ti basta solo

Spoiler:

vorrei sbagliare e sono un pò preoccupato

Spoiler:

aiaio ha scritto:vorrei sbagliare e sono un pò preoccupato

Spoiler:

AhAhAh... Aiaio, ma quindi anche tu volevi farla fuori? Guarda che siete in tanti e tutti sospettabilissimi...
:fun:

Non so bene quale sia la fonte delle tue preoccupazioni Aiaio, perché non ho letto il tuo spoiler, ma secondo me

Spoiler:

Schattenjager:

Spoiler:

Ma guarda! nel frattempo ha scritto Schatten... ciao, buongiorno! :-) Hai confermato la mia impressione su Aiaio ...

Vi vedo un pò arenati, il chè vuol dire che il signor grammofono è stato un pò troppo cattivello nel mascherare le sue istruzioni.
Poichè io invece sono buonissimo, ve le riepilogo di seguito. Intanto i giochi da risolvere sono due.

Primo gioco: Svelare il misterioso assassino della Chrispie

Spoiler:

Secondo gioco: Trovare le due coordinate per uscire dal Delirio in cui siete finiti

Spoiler:

Infine, un chiarimento che ho già dato a Struzzo e che forse vale la pena di dare a tutti (eccetto Scar che questa parte l'ha già brillantemente risolta): ritrovare voi stessi si riferisce esclusivamente alla filastrocca di questo episodio e non agli episodi precedenti, che non c'entrano assolutamente nulla. Inoltre, la filastrocca non parla di noi abilissimi enigmisti del forum, ma degli scarsissimi autori di punta e clicca che si trovano in giro al momento, quindi dovete ritrovarvi in un modo molto più... enigmatico!

Buongiorno Struzzo! Vedo che hai raggiunto Scar...bravissima!

Schatten!

Spoiler:

Ti auguro una splendida giornata, a te e a tutti gli amici del forum!

SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Ho l'assassino!!!!!!!:D :D

l'assassino è.....il maggiordomo....scherzo :P

Spoiler:

c'ho visto giusto?? :D